TU COME NESSUNO
FLAVIA TARTAGLINI: intervista alla campionessa di vela
Flavia Tartaglini nata a Ostia nel febbraio del 1985 e tanta voglia di a-mare. Bellissima, sprizza vitalità da ogni poro, quella stessa energia che l’ha spinta a conquistarsi la Coppa del Mondo ISAF della classe RS:X (ndr: per i non addetti ai lavori, si tratta di una classe di windsurf). Attualmente, occupa il secondo posto del ranking mondiale.
Nonostante abbia incominciato tardi, Flavia ha subito fatto vedere le sue qualità aggiudicandosi a 18 anni il titolo mondiale giovanile nella classe Mistral. Una volta arruolata nelle Fiamme Gialle è ufficialmente entrata nella classe RS:X.
Raggiungo telefonicamente Flavia, “beccandola al volo”, nel vero senso della parola: era in aeroporto, pronta a imbarcarsi per Hyères. Le abbiamo tenuto compagnia con la nostra intervista, durante l’attesa.
“Buongiorno Flavia”. La sua voce cordiale mi spinge a chiederle: “se preferisce possiamo darci del tu”
“Va benissimo!” – risponde Flavia.
Come è iniziata questa avventura?
Per caso. A 15 anni ho seguito un corso di winds alla “Navale”, a quell’epoca ero prevalentemente impegnata in altri sport, tra cui scherma, nuoto e corsa. Arrivo da una famiglia di sportivi (ndr: tutti grandi campioni di rugby: il nonno Silvano, 90 anni, due scudetti nel ’48 e nel ’49, il padre Lucio e lo zio Claudio). Ho cambiato la tradizione di sport in famiglia, essendo femmina, ma non potevo fare altro.
Quanto è importante l’alimentazione nel tuo sport?
Durante allenamento moltissimo, è la nostra benzina. Il mio è uno sport molto fisico, quindi l’alimentazione ha una importanza fondamentale, anche prima delle gare. Amo le verdure e la frutta, tra le altre cose, che mi permettono di integrare vitamine e principi nutritivi, semplicemente con il cibo. Sono una buongustaia, cui mangio un po’ di tutto, una degna rappresentante dell’italiano, in fatto di (buon) cibo.
Sei vegetariana?
Assolutamente no! Sono carnivora, la bistecca la mangio al sangue; in più, mi piacciono tutte le varietà di pesce.
Entri in acqua dopo le canoniche 3 ore come suggeriscono tutti gli esperti, prima e durante l’estate, ai bagnanti?
Mai aspettato nulla anche perché quando facciamo le gare dobbiamo alimentarci prima, per avere energie sufficienti.
Quanto ritieni importante un supporto psicologico?
In generale nella vita amo confrontarmi e conoscere altre opinioni, ma questo vale per tutte le cose, poi decido io, di testa mia, qual è la mia strada.
Con chi preferisci confrontarti?
Prima di tutto con i miei genitori. Mio padre è un medico sportivo, da lui ho sempre una risposta per ogni cosa, in tutti i campi; poi con gli amici: un aiuto arriva da una persona vicina, che capisce quello che fai, essi stessi sono velisti. Infine, con il mio allenatore. Gli allenatori che ho avuto in passato non erano mai adatti a me invece questo, Adriano Stella, mi aiuta su tutti i fronti: psicologico, tecnico, ecc., a lui posso chiedere consigli di qualsiasi natura.
Come ti descriveresti?
Solare, sportiva e avventurosa.
Le tue sensazioni quando navighi?
Mi sono innamorata del windsurf perché sono un’amante del mare e della natura, i miei genitori mi hanno sempre fatto viaggiare, sin da piccola, scoprendo tanti posti inusuali, come lo Sri Lanka e la Tailandia. Mi hanno insegnato a essere cittadina del mondo.
Prima e durante una gara?
Sono una perfezionista e, come tutti gli atleti, prima di una gara sono in tensione; ma durante la navigazione questa si trasforma in determinazione e adrenalina, che ci sono sempre.
Ti senti una persona libera o è il windsurf a farti sentire tale?
Sì, sicuramente, mi sento libera. Lo sono io di mio e ho trovato uno sport che mi ha permesso di esprimere al meglio questa mia caratteristica. Sono uno spirito libero.
Sei solo nel gruppo sportivo o proprio arruolata nelle Fiamme Gialle?
Io mi alleno e sono arruolata come finanziere all’interno delle Fiamme Gialle; quindi il mio ruolo nell’arma è quello di dedicarmi allo sport. In futuro potrei iniziare a lavorare come finanziere con una mansione che si vedrà.
Puoi diventare allenatore,essere in servizio operativo o altro ancora?
In un futuro potrebbe essere la mia scelta quella di diventare allenatore. Sono stata scelta per i miei risultati sportivi. Durante una cerimonia, mi hanno chiesto se mi faceva piacere arruolarmi nel gruppo sportivo, proprio per fare dello sport il mio lavoro.
Alla ricerca di….? Risultato perfetto?
Di coronare il mio sogno: partecipare alle Olimpiadi con i Giochi di Rio 2016. Quello che mi importa è il mio cammino fino a lì, non tanto il fine ultimo.
La vita nomade è bella, ma ha le sue difficoltà, anche quando sono a casa. Non siamo tanti in Italia ed è molto problematica la situazione degli allenamenti: vado a fare la preparazione atletica in un centro sportivo della guardia di Finanza a Castel Porziano, oppure vado a Ostia o Civitavecchia, in acqua. Questo avanti e indietro tutti i giorni è un po’ pesante, ma così è in Italia.
E quando eri più piccola?
Quando andavo a scuola, i compagni andavano i discoteca, io al mare ad allenarmi. Sono state scelte. A volte quando sei più piccola possono sembrare sacrifici, ma non lo sono stati mai.
Hai mai avuto paura? Ci sono state situazioni particolari in cui ne hai avuta?
Il mare è imponente e non si controlla, bisogna rispettarlo. In una vacanza alle Hawaii, sono uscita in wave (mi dedico a tutto e mi piace tutto, quindi pratico anche il wave, lo slalom, il kite e surf da onda, ma non ho grande esperienza), lì ho voluto strafare e il mare mi ha “punita”: sono rimasta al largo per un’ora e mezza, perché è calato il vento, ma alla fine tutto si è concluso a lieto fine. Bisogna conoscere bene le correnti del posto, io l’ho presa alla leggera e giustamente… In mare bisogna sempre essere cauti, soprattutto quando ci sono condizioni proibitive, studiare bene le correnti e i venti, come si comportano, oltre ai reef, sono fattori molto importanti, non si esce all’avventura.
Una tua antagonista?
La Sensini (Alessandra), che ora si è ritirata; lei è stata la mia diretta antagonista. E all’estero, una su tutte, Bryony Shaw, ma con lei siamo anche molto amiche.
Il tuo rapporto con i genitori?
Ottimo. Li devo ringraziare per quello che sono. Mio padre è uno spirito libero, mi ha sempre reso molto indipendente, nonostante sia figlia unica e femmina! È sempre stato anche molto permissivo. Spero di diventare un genitore simile.Mi a madre mi ha stupito come si è evoluta negli anni.
Progetti per il futuro?
Ho comprato casa e questo mi rende molto felice: un appartamentino a Ostia, vicino al mare, lo sognavo sin da piccola! Il mio futuro: gare, mare e il terrazzino del mio appartamentino, dove fare colazione la mattina.
Dove stai andando?
Francia, per la terza tappa di Coppa del Mondo a Hyères.
In bocca al lupo! Tiferò per lei.
di Susanna Sforza
