SPETTACOLO
Addio a David Bowie, il re del rock
Il mondo della musica è in lutto per la morte di David Bowie
L’8 gennaio 2016 David Bowie festeggiava il suo sessantanovesimo compleanno con l’uscita di Blackstar, l’album da considerare una sorta di testamento musicale della rock star, che due settimane prima aveva annunciato la sua uscita definitiva dal mondo dello spettacolo.
Negli ultimi due anni, David Bowie aveva lottato contro un cancro, ma è “morto in pace circondato dalla sua famiglia dopo una coraggiosa battaglia durata 18 mesi” si legge su Twitter (@DavidBowieReal).
Generazioni di giovani e adulti sono cresciute ascoltando e ballando la musica di David Bowie, hanno amato e vissuto usando le parole e la voce del Duca bianco come colonna sonora delle proprie emozioni.
Io stessa insieme a Silvia, la mia amica di infanzia, durante i pomeriggi impegnati a studiare a casa mia, tanti anni fa, a volte aspettavamo di rimanere sole per correre con fare felino al mobiletto dello stereo dove erano custoditi gelosamente i dischi di David Bowie. I preziosi vinile erano di proprietà di mia sorella maggiore, io e Silvia prendevamo in prestito quel tesoro prezioso, maneggiandolo con cura per non rovinarlo, nonostante la nostra fama di “esserini maldestri”, e cercando di non lasciare le “impronte” del misfatto (ma venivamo puntualmente “beccate” – mia sorella avrebbe potuto essere la versione in gonnella di Sherlock Holmes). Ascoltavamo la musica di David Bowie sognanti, tra cui i grandi successi Heroes e Ziggy Stardust, fino a consumare i vinile e fino alla nausea (dei vicini di casa – non nostra). Da quel tempo, David Bowie ci è entrato nelle vene, in modo talmente indelebile che neanche una trasfusione, reale o metaforica, avrebbe potuto cancellare. Il nome di David Bowie lo scrivevamo a caratteri cubitali sui nostri diari di scuola, come il nome del primo amore; il nostro peccato veniale a me aveva comportato una nota da parte dell’insegnante di italiano, curiosa e pignola (e molto severa), che ne aveva sfogliato le pagine: però in fondo ai vaneggiamenti di una adolescente innamorata di una rock star aveva posto la sua firma! Forse era innamorata anche lei di David Bowie.
A New York è in scena Lazarus, il musical scritto da David Bowie e tratto dal brano omonimo presente in Backstars. Il videoclip mostra un David Bowie bendato, a rappresentare un Lazzaro prima della resurrezione.
In Olanda, al Groninger Museum di Groningen è in atto David Bowie is, la prima retrospettiva internazionale sulla straordinaria carriera di David Bowie, uno degli artisti più all’avanguardia e influenti dei tempi moderni. Circa 300 oggetti inclusi testi scritti a mano, costumi originali, fotografie, scenografie, copertine degli album e materiale di rara esecuzione degli ultimi cinquant’anni, per la prima volta sono stati presi in prestito dall’Archivio David Bowie.
L’imperdibile mostra rivela come il lavoro di David Bowie abbia ampiamente influenzato, e lo sia stato a sua volta, da movimenti dell’arte, del design, del teatro e della cultura contemporanea, e si concentra sui suoi processi creativi, sul suo stile sempre diverso e sulla sua collaborazione con vari designer nel campo di moda, suono, grafica, teatro e cinema, dando vita nel tempo a numerosi alter ego, come Ziggy Stardust – The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars, l’album in cui si narra di un mondo sull’orlo dell’apocalisse e dove l’ultimo eroe è un ragazzo divenuto rockstar mediante l’aiuto alieno – e il Duca bianco – The Thin White Duke – il personaggio ispirato al protagonista del film L’uomo che cadde sulla terra.
Groninger Museum – 11 dicembre 2015/13 marzo 2016. La prevendita dei biglietti è iniziata il 28 agosto sul sito http://www.davidbowie-groningen.nl/
Per maggiori informazioni consultare il sito http://www.groningermuseum.nl/en/exhibition/david-bowie
David Robert Jones, alias David Bowie, nasce a Londra l’8 gennaio 1947 e muore a New York il 10 gennaio 2016. Fondamentale per la sua carriera è l’incontro con Lindsay Kemp, il mimo da cui la rock star apprende i segreti di teatralità, mimo, danza ed espressività corporea, elementi divenuti parte integrante della sua personalità artistica, che lo hanno contraddistinto nel mondo dello spettacolo e hanno fatto di David Bowie un artista poliedrico e versatile, un grande e unico artista.
Addio Duca bianco, addio Piccolo Principe ritornato sulla propria stella.
di Susanna Sforza
Le foto dell’articolo sono state gentilmente concesse per uso editoriale dal Goninger Museum.
- The Archer Station to Station tour, 1976, ® John Robert Rowlands
- Promotional shoot for The Kon-rads, 1963. Photograph by Roy Ainsworth
- Photo collage of manipulated film stills from The Man Who Fell to Earth Film stills
- Original photography for the Earthling album cover, 1997, ® Frank W Ockenfels 3
- David Bowie and William Burroughs, 1974, Photograph by Terry O’ Neill
- Cut up lyrics for ÔÇÿBlackoutÔÇÖ from- ÔÇ£HeroesÔÇØ, 1977
- Album cover shoot for Aladdin Sane, 1973, Photo Duffy
- Copertina dell’album Heroes, 1977, ® Masayoshi Sukita
