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Steve McCurry ritorna a Milano per BookCity

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Steve McCurry ritorna a Milano per BookCity

Steve e Bonnie McCurry ripercorrono una vita per immagini

Domenica 18 novembre alle ore 11.00 a Milano, presso il Piccolo Teatro Grassi, in occasione della pubblicazione della biografia ufficiale “Steve McCurry. Una vita per immagini” di Mondadori Electa, Steve e Bonnie McCurry incontrano il pubblico milanese ripercorrendo la vita del fotografo che ha incantato il mondo con le sue immagini. 

A Steve McCurry, mio fratello, la persona più talentuosa che abbia mai conosciuto è la dedica di Bonnie McCurry a un uomo che detesta le etichette e, dovendolo fare, preferisce parlare di sé come di un visual storyteller, un narratore, più che un fotografo.

In una sorta di romanzo di formazione, Bonnie ripercorre la vita del fratello partendo dall’infanzia in un piccolo sobborgo nei pressi di Philadelphia, narrando l’incidente che ha segnato per sempre la sua vita, e poi, gli anni giovanili e le prime esperienze artistiche, seguite da il primo grande viaggio in Europa e la decisione irrevocabile di intraprendere la carriera di fotografo.

In libreria dal 8 ottobre

Il racconto prosegue per circa 40 anni accompagnati da oltre 600 scatti, tra cui 200 inediti, e una serie di documenti e memorabilia dei suoi avventurosi viaggi, nei luoghi di guerra in Cambogia, in Medio Oriente o attraverso l’Afghanistan insieme ai profughi per documentarne il dramma.  E ancora i disastri naturali, come i monsoni in India, e i luoghi dello spirito, tra cui le grandi vette himalayane e i templi, angoli di mondo di fede e spiritualità, a testimonianza di una lunga carriera. Steve McCurry è uno dei fotografi contemporanei che più hanno segnato l’immaginario comune, raccontando con i suoi scatti storie di volti e di uomini di tutte le culture del mondo. Mondadori Electa pubblica in esclusiva mondiale la sua prima biografia ufficiale “Steve McCurry. Una vita per immagini” scritta dalla sorella Bonnie McCurry, presidente degli Studios e da sempre legata al fratello da uno stretto rapporto affettivo e professionale, vera custode dell’archivio di immagini raccolte da Steve nella sua lunga carriera.

Steve McCurry entra a fare parte dell’agenzia Magnum Photos nel 1986 ed è considerato uno dei fotografi più importanti del secondo dopoguerra. Insieme a moltri altri riconoscimenti, ha ottenuto la Robert Capa Gold Medal, il National Press Photographers Award e, per la prima volta nella storia, quattro primi premi assegnati dal World Press Photo.

Accompagnano il dibattito le splendide immagini raccolte nel volume, molte delle quali inedite o mai viste prima.

UNA VITA PER IMMAGINI

Contenuti del libro
Quando tutto ebbe inizio (Le influenze e la formazione)
Diventare Steve McCurry (La scoperta della fotografia)
Primi passi (Fotografo professionista)
Afghanistan (La prima grande occasione)
India (Uno dei luoghi simbolo della fotografia di McCurry)
Punti di svolta (I momenti che hanno cambiato tutto)
Ritratti (I ritratti, vere icone moderne)
Rischi del mestiere(I rischi del mestiere)
Fuori inquadratura (I dietro le quinte di una carriera leggendaria)
Portfolio (Raccolte di inediti)
ImagineAsia (Dalla parte degli ultimi)
Tributi artistici (Il tributo dei fan)
Family (Steve, Andie e Lucia)

Informazioni

Domenica 18 novembre, alle ore 11.00 presso il Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2 a Milano.

Ingresso libero, fino a esaurimento posti.

Steve McCurry è una delle icone della fotografia contemporanea da oltre trent’anni. Nato a Filadelfia, Pennsylvania, studia Cinematografia alla Pennsylvania State University e inizia a lavorare come fotografo per un giornale locale. Due anni dopo intraprende il primo di una lunga serie di viaggi in India. Partito portando con sé con poco più di una sacca di vestiti e una scorta di rullini, esplora il subcontinente con la sua macchina fotografica. Dopo qualche mese lascia l’India e si sposta in Pakistan. In un piccolo villaggio incontra un gruppo di profughi afghani che lo convincono a seguirli. Travestito da contadino indigeno, con la barba lunga e il viso segnato da mesi di privazioni passati tra i mujahiddin, McCurry riesce ad attraversare il confine pakistano con i rullini cuciti nella fodera dei vestiti proprio mentre gli invasori sovietici chiudono l’accesso alla stampa occidentale. Le sue fotografie sono tra le prime a mostrare al mondo la brutalità dell’invasione russa. Da allora McCurry ha continuato a puntare il suo obiettivo su svariati Paesi sparsi nei sei continenti. I suoi scatti memorabili documentano conflitti, culture che rischiano di sparire, tradizioni millenarie e contraddizioni contemporanee, senza tuttavia tralasciare quell’elemento umano che ha reso il celebre ritratto della ragazza afghana un’immagine di grande potenza espressiva. La nuova fotografia digitale è per lui un’opportunità del fotografo contemporaneo e un vantaggio notevole.

Bonnie McCurry ha alle spalle quarant’anni di insegnamento nelle scuole pubbliche e private. Gestisce gli Steve McCurry Studios e coordina l’attività di ImagineAsia, un’organizzazione non-profit che opera prevalentemente in Afghanistan. Durante i suoi soggiorni in questo Paese ha insegnato inglese nelle scuole superiori femminili, ha promosso numerose iniziative a sostegno dell’istruzione e ha dato vita al progetto “Young Women’s Photographic Initiative”.

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