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Diario di viaggio: Basilicata con Bmw F700 GS e Citroën C4

Citroën C4 Picasso

DONNA IN VIAGGIO

Diario di viaggio: Basilicata con Bmw F700 GS e Citroën C4

I tappa. Viaggio Milano – Matera, non solo Sassi

Viaggio Milano-Bari con la nuovaCitroën C4 Picasso, la monovolume della casa francese. I chilometri sono tanti ma Citroën C4 è molto comoda, un salottino a quattroruote. Una volta a Bari, presso la concessionaria BMW, ritiro la F700 GS. e il viaggio prosegue a sei ruote.

Arrivo a Matera, pernottamento all’hotel Palace, una categoria business, si capisce che  i tempi che furono risplendeva di luce propria, ma il suo cuore di diamante lo scopro a cena: anche una semplice pasta con pomodoro e basilico è preparata con maestria. Leonardo e Bartolo gli chef dell’Hotel Palace: quattro mani d’oro!

La mattina, dopo una ricca colazione e un ottimo caffè, sono ansiosa di procedere con la scoperta di questa terra meravigliosa. Ad attendermi, nella hall dell’hotel, Enzo Montemurro, una guida, sapiente angelo custode che mi conduce nella visita di Matera e dintorni, facendomi scoprire degli scorci e delle bellezze impensabili.

 

Prima tappa allo Jazzo Gattini. Lungo la strada, vale la pena di una breve sosta nella scenografica cava di tufo, dove una volta si estraevano i preziosi mattoni a mano, ora la tecnologia è un prezioso alleato. Riprendendo la nostra via, arriviamo allo Jazzo Gattini, a poca distanza dal centro cittadino, fatto di traffico ed edifici, veniamo catapultati in una dimensione totalmente diversa, fatta di natura e semplicità, dove tutto si muove secondo il ritmo della natura e i gesti di sapore antico.

Qui troviamo Paolo a fare gli onori di casa, un ragazzo educato e riservato, che ha fatto diventare questo luogo la sua ragione di vita. A vederlo destreggiarsi tra terra, edificio e attività non si direbbe avere una formazione da ingegnere: quando la natura chiama è impossibile resisterle.

Paolo ed Enzo mi spiegano che lo jazzo in origine era un ovile, attualmente è predisposto come museo didattico e luogo di educazione ambientale. Presso lo Jazzo Gattini si organizzano una serie di laboratori interessanti. All’interno del museo e del cortile interno sono state costruite capanne di diverse misure, a modello di quelle trovate nel villaggio neolitico di Murgia Timone. In estate, si organizza anche il cinema all’aperto. Qui si possono degustare numerosi prodotti locali. Ho bevuto un ottimo caffè, Paolo mi spiega essere della torrefazione Grieco, un’azienda locale che vide spuntare il suo primo “chicco” proprio nei famosi Sassi. Ho notato che in Basilicata il caffè è sempre buono, ovunque lo si beva. Il parco della Murgia materana dispone di un’area camper e tende presso la Masseria Radogna.

Paolo, il nostro Virgilio dello Jazzo Gattini, in linea d’aria, a poca distanza dal centro cittadino (400 m) e fa da contraltare agli edifici di cemento e mattoni, in effetti è “spiazzante” la differenza da uno all’altro in così poco tragitto. Ripresa la moto BMW F700 GS e la Citroen C4 Picasso si va ancora un po’ più in su, in un tratto panoramico della spettacolare Gravina di Matera, esattamente di fronte ai Sassi, e delle numerose grotte pastorali. Natura e mano dell’uomo si incastrano l’uno nell’altro, formando un quadro inimitabile. Le mucche podoliche, abitanti incontrastate di questo luogo, si arrampicano come stambecchi, ed ecco il perché del loro nome. Esse osservano silenziose il turista e il suo trafficare tra foto e movimenti frenetici, mentre si muovono ondeggiando lentamente, e i campanacci appesi al collo, assecondando l’andamento del corpo, fanno sì che le mucche podoliche diventino come orchestrali che si esibiscono in un concerto dal sapore tribale. Quando il sole raggiunge lo zenit, le mucche podoliche si raggruppano in massa al fresco e all’ombra delle grotte, mentre i vitellini, approfittando della situazione, si adoperano per suggere il latte, questo prezioso nettare per loro. Osservo e mi guardo intorno incantata, come Alice nel paese delle meraviglie. Mi sto innamorando di questa terra, fino a poco fa sconosciuta.

Enzo, la mia guida, mi spiega che Gravina di Matera è un canyon, mi affaccio a guardare e trovo davanti un quadro meraviglioso. L’altopiano della Murgia è una zona rocciosa e carsica situata proprio di fronte ai Sassi. La caratteristica di questa zona è la presenza di insenature, grotte, masserie e chiese rupestri, oltre a una natura e una fauna interessanti: circa 30 tipi di orchidee, 950 piante e fiori, varie erbe spontanee; e poi ancora, il falco grillaio (o falco naumani), simbolo del parco della Murgia, un piccolo falchetto del sud Africa che da circa un trentennio nidifica a Matera. La Madonna delle tre porte è una delle chiese rupestre. Incastonata nella roccia, si trova nella zona di transumanza e di passaggio di monaci e militari che qui si nascondevano dal nemico: conserva ancora affreschi del XIII-XIV sec., ex voto di signori locali che si distinguevano dalle croci incise nella roccia dai contadini.

Da qui si articolano una serie di sentieri, alcuni dei quali portano allo Jazzo Gattini, per una sosta ristoratrice e riprendere la via della città e dei Sassi. Aveva ragione Enzo, prima di addentrarci nel vivo della città bisognava guardare i Sassi da questa prospettiva.

 

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